Di nuovo in crescita, dopo 15 anni, gli incidenti stradali mortali.

Sono aumentate nel 2015 le vittime sulle strade italiane (+1,3%), rispetto al 2014: centauri +21%, autotrasportatori +7,4%. Le vittime tra i bambini aumentano a 65, mentre quelle tra i ciclisti risultano in calo. 

Polizia e Carabinieri registrano un’inversione di tendenza: dopo 15 anni, stop al calo degli incidenti stradali con esito mortale.

Questi i dati forniti da Polizia e Carabinieri, che attestano una triste inversione di tendenza: dopo 15 anni, stop al calo degli incidenti stradali con esito mortale, che si attestano al +2,5%.

Ecco alcuni dati, tratti dal rapporto ACI-ANAS. Nel 2015 sono tornati ad aumentare, sulle strade italiane, gli incidenti mortali. La Polizia Stradale ha pubblicato i dati sui sinistri rilevati da Polizia e Carabinieri nel corso dello scorso anno. Gli incidenti mortali hanno fatto registrare un +2,5% (1.587, 40 in più rispetto al 2014) e sono aumentate anche le vittime di un +1,3%, che nel periodo tra giugno e settembre è salito a +13,5%, passate dalle 1.730 di due anni fa alle 1.752 del 2015. Allarmante la mortalità tra i motociclisti: nel 2015 ne sono deceduti 471 (81 in più rispetto al 2014), con un aumento percentuale di quasi il 21%. E aumentano anche i morti tra i pedoni (+3,6%, 204 contro i 197 del 2014). I ciclisti, invece, hanno invertito il trend: diminuite le vittime, passate da 99 a 87, con un calo del 12%. Diminuisce anche la mortalità tra gli under 30: si sono registrate 442 vittime contro le 470 del 2014, con un calo del 6%.

Gli orari in cui si verificano più incidenti mortali sono quelli notturni: nel corso del 2015, dalle 22.00 alle 6.00, sono stati rilevati 443 incidenti mortali (62 in più rispetto al 2014) con 483 vittime (56 in più di due anni fa), con un aumento percentuale, rispettivamente, del 16,3% e del 13,1%.

Erano 15 anni consecutivi che il numero delle vittime di incidenti stradali diminuiva ad ogni rilevazione dei dati. Nel 2014 si era registrata una battuta d’arresto, ma ora il trend si è drammaticamente invertito.