Domenica 19 novembre si è celebrata “la giornata mondiale della memoria delle vittime della strada”. 

Giornata mondiale della memoria delle Vittime della strada.

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Ha un sapore amaro la “giornata mondiale in memoria delle vittime della strada” che si è celebrata la scorsa domenica 19 novembre, proclamata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite per contribuire al cambiamento delle abitudini negative degli automobilisti. Il “sapore amaro” deriva dal fatto che i dati relativi a morti e feriti sono ben lontani dall’arrivare al dimezzamento entro il 2020 come la stessa UE si era prefissata 10 anni fa.

Da anni in italia è stato intrapreso un complesso percorso per fronteggiare il fenomeno dell’incidentalità. Nel 2016 si sono verificati in italia 175.791 Incidenti stradali con lesioni a persone, che hanno provocato 3.283 vittime e 249.175 feriti, oltre la metà rispetto ai 7.096 decessi registrati nel 2001. Nel 2010 le vittime erano 4.114 e sono state in costante diminuzione fino al 2014, nel corso del quale se ne sono registrate 3.381. Unico anno che ha fatto registrare un’inversione di tendenza nel trend positivo in termini di incidentalità di tipo mortale è stato il 2015 con 3.428 decessi (+1,4% rispetto al 2014).

Nel 2016 però il numero dei morti è tornato a ridursi rispetto al 2015 (-145 unità, pari a-4,2%) ma per la prima volta dal 2001 gli incidenti e i feriti (soprattutto i feriti gravi) registrano un incremento, rispettivamente +0,7% e +0,9%. Stesso discorso nella UE28, dove lo scorso anno sono tornati a diminuire il numero delle vittime di incidenti stradali (-1,8% rispetto al 2015): complessivamente, sono state 25.720 contro 26.190 del 2015.

Ma ovviamente non basta: oltre al dimezzamento delle vittime in dieci anni, l’obiettivo finale è “Zero vittime da incidenti stradali”, progetto possibile spinto dalla famosa “Giornata Europea Senza Morti Sulle Strade”. Una strategia di lungo periodo che porterà ad annullare le vittime. Sembra follia ma è possibile: in Europa ci sono 70 morti al giorno per incidenti stradali (in Italia 9) e ad ogni giornata UE senza vittime – grazie allo sforzo delle forze dell’ordine e a mille diverse iniziative – in più di dieci Paesi Europei un quella data non ci sono vittime.