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Questo nuovo anno si è aperto all’insegna di incidenti gravi e mortali sulla neve ma anche con un nuovo allarme, quello dell’invasione dei cinghiali sulla nostra Penisola. 

Incidenti sulla neve.

Sulle nostre piste si praticano sempre più discipline sportive, nonostante la neve quest’anno sia presente solo nelle zone più alte delle nostre montagne. Queste discipline vengono praticate da professionisti ma anche da “sportivi della domenica”, che hanno spesso poca confidenza con le regole e le buone norme da adottare sulle piste. Questo le rende a volte più pericolose delle autostrade. La cartellonistica, poi, viene spesso riportata in lingue straniere e non anche in italiano, il che confonde le idee e rende poco chiari i divieti e le precauzioni da mettere in atto. In Alto Adige, ad esempio, troviamo cartelli con scritto “rodeln verboten”, dal significato sconosciuto ai più. Se “verboten” infatti lo troviamo tradotto in altri cartelli in tutta Italia, ad esempio sui treni, come avviso di pericolo, di “rodeln” più difficilmente si sa che voglia dire slittino. 

E così si arriva al tragico bilancio di queste vacanze natalizie, che hanno già visto verificarsi ben 4 incidenti mortali: il primo il 27 dicembre, nel versante francese del Monte Bianco, ai danni di uno speed rider; il secondo ai danni di una bambina di 9 anni, sugli sci, nelle piste dell’Alta Val di Susa; il terzo ancora ai danni di una bambina di 8 anni il 4 gennaio, con uno slittino, al Corno del Renon in Alto Adige; per finire con l’incidente di ieri, 10 gennaio, in cui è rimasto vittima uno snowboarder nel Canale del Bambino al Plan de la Gabba, in Valle d’Aosta

C’è davvero di che preoccuparsi, perché se è inaccettabile morire in un incidente sulle strade per distrazione o per superficialità, come troppo spesso accade, lo è ancora e a maggior ragione quando le vittime sono persone e bambini che stavano svolgendo un’attività ludica, di puro sport e divertimento, che dovrebbero essere fonte di vita e non certo di morte.

 

Allarme cinghiali.

Un altro allarme, non meno significativo, ci arriva dal resto della Penisola, in cui viene segnalata una presenza anomala e addirittura si parla di una vera e propria invasione di cinghiali.

I cinghiali, si sa, sono sempre stati presenti in Italia ed hanno sempre avuto una diffusione importante, come mostra questa info-grafica redatta dall’ANSA. Quando però la loro riproduzione sfugge al controllo ed il censimento si fa così imponente, i danni si fanno sentire sia per quanto riguarda le coltivazioni, così importanti per l’Italia sia in termini di sviluppo che di commercio, sia anche per quanto riguarda la circolazione stradale, tanto che Coldiretti rilancia l’allarme per i cinghiali e gli animali selvatici, soprattutto nelle zone della Valle Intelvi, di Menaggio, di Porlezza e dell’Altolago. Tantissime le testimonianze di chi è sopravvissuto per miracolo ad un’improvvisa invasione di carreggiata da parte di un cinghiale: “Ero in auto, improvvisamente il cinghiale al centro della strada. Sono viva per miracolo” (cfr. articolo).  

La raccomandazione, quindi, è quella di essere sempre prudenti, di informarsi bene quando si intraprendono discipline o si frequentano zone di grande afflusso turistico ed anche l’attenzione costante alla guida, che non ci stancheremo mai di richiedere, perché troppo spesso il nostro lavoro viene svolto per famiglie che perdono i propri cari in circostanze evitabili, con un conseguente dolore ed una rabbia che vanno fuori dalla comune immaginazione. Prudenza, quindi, ogni volta che ci si mette alla guida ed ogni volta che si intraprendono attività sulla neve.