La Consulta si pronuncia sulla legge che ha introdotto il reato di omicidio stradale. Pene più severe ma non ancora abbastanza, secondo il Primo Dirigente della Polizia Stradale. Vediamo insieme perché e cosa cambia.
La sentenza della Consulta sull’omicidio stradale.
La riforma del 2016 che ha introdotto il reato di omicidio stradale ha superato il vaglio di costituzionalità sul divieto di bilanciare aggravanti con attenuanti. Questo il parere espresso dalla Consulta in una recente sentenza. L’art. 222 del Codice della Strada, invece, è stato dichiarato illegittimo, con sommo disappunto di Santo Puccia, Primo Dirigente della Polizia Stradale. Questo articolo prevedeva l’automatica revoca della patente in tutti i casi di condanna per omicidio e lesioni stradali. La revoca automatica, quindi, è legittima solo nei casi di condanna per reati stradali commessi con l’aggravante dello stato di ebbrezza alcolica o di alterazione psicofisica per assunzione di sostanze stupefacenti.
Cosa chiede la Polizia Stradale.
Puccia sostiene, dati alla mano, che la distrazione è la principale causa degli incidenti in Italia e che “la prima causa di distrazione è l’uso improprio di smartphone e altri dispositivi”. Per questo motivo, il Primo Dirigente aveva richiesto una modifica normativa in tal senso, al fine di consentire il ritiro della patente già alla prima violazione. Questa modifica risponderebbe “all’esigenza di essere più efficaci nel contrasto a questo pericolosissimo comportamento e sarebbe di grande aiuto dal punto di vista di prevenzione, per educare in maniera più efficace gli utenti della strada”. Ad oggi, la patente viene sospesa soltanto in caso di recidiva. Questo, a parere di chi opera ogni giorno sulle strade per la nostra sicurezza, si è rivelato molto poco incisivo e non costituisce un efficace deterrente.
Cosa prevede la Legge 41/2016 sull’omicidio stradale.
In questo link trovate il testo della norma, che prevede le seguenti 3 fattispecie in materia di omicidio colposo stradale.
In generale, l’articolo 589-bis punisce chiunque cagiona, per colpa, la morte di una persona a seguito della violazione delle norme che disciplinano la circolazione stradale, come meglio riportato nel seguente schema:
Reati stradali | Sanzioni penali |
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da 2 a 7 anni |
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da 5 a 10 anni
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da 8 a 12 anni |
Puccia è stato convocato in audizione alla commissione Trasporti della Camera. In tale occasione, ha invocato un’ulteriore modifica al Codice. L’esponente della Polstrada suggerisce “la possibilità di perseguire chi è stato trovato positivo, ma non in stato di alterazione oltre i limiti, in modo da sottoporlo a verifica da parte delle commissioni competenti”, al fine di contrastare più efficacemente l’abuso di sostanze alcoliche e/o stupefacenti alla guida.
I dati purtroppo parlano chiaro e fanno emergere un nuovo aumento di incidenti stradali gravi e mortali, dovuti proprio alla distrazione. E’ quindi auspicabile, a nostro avviso, l’adozione di sanzioni più incisive ed esemplari. Vedremo se il dialogo andrà avanti e vi terremo aggiornati su ogni novità.